Ancora
una volta, dopo giornate di rabbia e di lotte per ottenere quel
minimo che ci è stato concesso (cassa integrazione) tutto torna a
tacere come se la sentenza A.MERLONI e l'incredibile vicenda J.P.
INDUSTRIES si fossero risolte.
Purtroppo
non è così e crediamo che sia giunto il momento che i settecento
(700) operai della J.P. si rechino in massa sotto i palazzi romani.
Secondo
gli iscritti FIOM-CGIL, ad un imprenditore ITALIANO che decide di
investire e produrre in ITALIA in un momento particolarmente
difficile come quello attuale, sarebbe da stendergli i tappeti rossi
invece di ostacolarlo.
In
questi ormai quasi 4 anni dall'acquisto da parte della famiglia
PORCARELLI dei resti di un pezzo dell'impero MERLONIANO, non vi è
stato un momento dove si è potuto parlare di futuro e del piano
aziendale ed economico della nuova impresa, solo bastoni tra le ruote
che hanno avuto il loro epilogo con la sentenza di secondo grado
emesso dal giudice dl tribunale di ANCONA che ha di fatto annullato
la vendita.
Tutto
questo rasenta il ridicolo, tra banche che non hanno controllato ed
ora chiedono indietro alla nuova proprietà le loro "sviste",
tra commissari che hanno agito in qualche caso con superficialità,
tra un giudice che se ne infischia degli emendamenti del GOVERNO
NAZIONALE sostenedo l'interesse delle banche a discapito di centinaio
di posti di lavoro, possiamo che dire che questa azienda da fastidio
e non deve produrre.
Apparentemente
sembrano non esserci più vie d'uscite, l'unica strada che rimane e
che potrebbe dare ancora speranza, sta nell'intervento del GOVERNO
ed in modo particolare dal PRESIDENTE del CONSIGLIO MATTEO RENZI.
In
questi primi mesi della sua presidenza ha ribadito più volte che
l'interesse suo e del governo è quello di sostenere chi crea e
costruisce lavoro, per noi PORCARELLI e la J.P. INDUSTRIES hanno
quelle caratteristiche, è da tempo che lo diciamo e lo scriviamo ma
sembriamo dei fantasmi non ci resta quindi che andare a ROMA e farci
vedere e sentire.
In
questi giorni verificheremo se quanto annunciato dal MINISTRO GUIDI
risponde a verità chiamando al tavolo regioni UMBRIA e MARCHE, se
anche questo si tradurrà in nulla di fatto, costituirà un elemento
in più per motivarci ad andare a ROMA a manifestare.
Gli
iscritti fiom dello stabilimento J.P. Industries di Nocera Umbra.