Mentre i nuovi, tanti e vecchi politici da poco eletti o rieletti stanno
litigando per formare il nuovo governo, c’è chi deve fare i conti con la
quotidianità e mentre comunque vada per molti di quei signori eletti la vita
cambierà e in meglio, per i cittadini comuni che in questi anni
hanno subito un peggioramento significativo del loro tenore di vita, che sono ansiosi
di vedere un cambiamento di rotta da parte del nuovo e futuro governo, ogni
giorno diventa sempre più una lotta alla sopravvivenza.
Tra questi oggi è il turno dei
lavoratori della J.P. industries. Sono infatti 2 mesi e mezzo che non
percepiscono la cassa integrazione a causa della mancanza di firme sul decreto,
e come iscritti alla FIOM –CGIL siamo preoccupati, primo perché i lavoratori
stanno entrando in fibrillazione per il ritardo sul versamento della cassa
integrazione, secondo: questo stallo per la formazione del governo di certo non
aiuta a risolvere le necessità dei lavoratori, terzo: non vorremmo che le modifiche
sulla cassa integrazione introdotte dalla FORNERO portasse un ritardo di 6 mesi
prima di elargirla .
Chiediamo quindi di dare uno stop
alla chiacchiere, l’ITALIA e gli ITALIANI hanno bisogno di fatti e sulla fascia
APPENNINICA UMBRA ne necessitano molti come l’applicazione dell’ormai
famigerato accordo di programma, che a nostro giudizio ha la necessità di
rivedere l’intero impianto e questo lo può fare solo il governo in
collaborazione con le regioni, includendo nella discussione le associazioni del territorio e le
organizzazioni sindacali.
Inoltre, dalle ceneri della ex A.
MERLONI è nata una nuova società molto ridimensionata rispetto al passato ma
ha messo in libro paga 700 ex dipendenti che nel panorama attuale nazionale
crediamo che non siano pochi, anzi tutt'altro, ma vediamo che trova molte difficoltà a
dare continuità produttiva. Una delle cause di questo freno è dovuta sicuramente dalla denuncia fatta da un
pool di banche , che oltre chiedere i soldi spettanti dalla passata gestione,
non intervengono a sostegno di questa nuova società e tutti sappiamo cosa
significa questa mancanza di collaborazione.
Infine, a tal proposito e salvo
imprevisti dell’ultima ora, nel mese di maggio è stata fissata la data per la
sentenza presso il tribunale di ANCONA, crediamo quindi necessario attivarsi
per far capire e sostenere le ragioni per la quale questa nuova azienda non può
chiudere, e facciamo un appello a tutti
i soggetti interessati al rilancio del territorio, partendo dagli
amministratori nazionali che su questo caso, a nostro giudizio sono molto
latitanti.
Il comitato degli iscritti FIOM-CIGIL.
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