CAMERA DEL LAVORO PROVINCIALE
Alessandro Piergentili
Responsabile Zona
cgil alta umbria
No
alle speculazioni, sulla pelle dei lavoratori
si
al lavoro ed allo sviluppo territoriale
|
Alessandro Piergentili CGIL Alta Umbria |
L’Accordo di
Programma della Antonio Merloni è stato il risultato della lunga
ed estenuante battaglia portata avanti in questi anni dalle
organizzazioni sindacali CGIL CISL UIL e delle organizzazioni di
Categoria FIM FIOM UILM, che insieme con le istituzioni hanno messo
in evidenza la peculiarità , la gravità e la drammaticità per
il numero di persone coinvolte( oltre 3.000 ) che la crisi del
Gruppo Merloni rappresentava nel quadro delle crisi nazionali che
stanno coinvolgendo il nostro paese.
Il coinvolgimento di un
settore di assoluta rilevanza del sistema italiano con
ripercussioni sull’economia di un territorio di confine tra due
regioni ad elevata specializzazione manifatturiera, con un
impatto occupazionale elevatissimo.
Anche qui si ritrova
la scelta di CGIL CISL UIL nazionali di celebrare il 1° Maggio in
Umbria.
Cercare di
speculare sulle disgrazie di 3.000 persone e di un territorio di 70.
000 abitanti tra i più penalizzati in questa fase, per interessi di
bottega è pericoloso e chi lo sta facendo se ne deve assumere tutte
le responsabilità.
Le varie iniziative che
si sono sviluppate insieme ai delegati sindacali ed ai lavoratori
hanno permesso di ottenere questo risultato, dell’accordo di
programma per il territorio e la cessione del perimetro della
Antonio Merloni alla J&P.
Nessuno vuole mettere
in discussione interessi particolari che possono essere legittimi, ma
c’è da considerare che nonostante i proclami o gli annunci
nessun altro soggetto imprenditoriale ha presentato una offerta
concreta e tangibile.
Pensare di far tornare
indietro il tempo, oltre non essere possibile rischia di produrre
effetti negativi per le prospettive di lavoro e di sviluppo sulle
quali tutti i soggetti realmente interessati al benessere delle
persone dovrebbero lavorare.
Le organizzazioni
sindacali confederali che hanno la modestia di rappresentare oltre
agli interessi dei lavoratori direttamente coinvolti, anche gli
interessi generali di un territorio prostrato dalla crisi avvertono
tutti i rischi che si corrono, se ci sono speculazioni di ogni
genere.
Nonostante
condizioni di partenza drammatiche, diverse avversità ed
atteggiamenti di ostruzionismo, le organizzazioni sindacali CGIL
CISL UIL e le Categorie FIM FIOM UIL anche con punti di vista
diversi, non hanno mai mollato l’obiettivo di stare vicini alle
persone e dare speranze per una possibile uscita da una situazione
di estrema pesantezza.
Aggravata da una crisi
della fascia Appenninica che ha coinvolto diversi settori e realtà
produttive.
La partita non è
conclusa, continua l’iniziativa su gli obiettivi di
deindustrializzazione, che oggi si possono concretizzare anche per
effetto delle risorse (17 milioni di euro per i comuni coinvolti
dell’Umbria), e degli strumenti che mette ha disposizione lo stesso
ACCORDO DI PROGRAMA.
C’è la necessità
che il tessuto produttivo locale, sia indotto Merloni, ed altro dia
segni di vitalità, per progetti di deindustrializzazione,
per la piena utilizzazione degli stabilimenti produttivi di Gaifana,
e per la salvaguardia di quello di Costacciaro, infatti sarebbe una
grave mancanze se queste opportunità non venissero sfruttate
appieno.
Dobbiamo costruire le
condizioni, anche con l’utilizzo degli ammortizzatori sociali,
affinché il maggior numero di persone attualmente in cigs venga
riassorbita.
La stessa J&P con
la sua realtà produttiva di Nocera deve entrare appieno a regime per
sviluppare tutte quelle potenzialità produttive che ancora oggi
possono essere sviluppate nell’ambito dell’elettrodomestico e
che erano alla base della cessione degli impianti, esigenza che è
all’interno del confronto che FIM FIOM UIL stanno sviluppando in
azienda.
Per le istituzioni
locali e per la stessa Regione Umbria è una sfida importante che
dobbiamo cercare di vincere con la stessa determinazione che si è
riusciti ha vincere la sfida della ricostruzione post terremoto.
Vanno finalizzati gli
sforzi attraverso iniziative concertate e condivise, in modo da
superare il clima di rassegnazione che sta serpeggiando, senza primi
della classe o demolitori.
Per quanto ci riguarda
come CGIL insieme alle altre organizzazioni intendiamo rilanciare
l’iniziativa e la lotta su questi temi, affiche a questa situazione
di crisi si possa uscire in maniera positiva per le persone.
Alessandro Piergentili CGIL alta Umbria
Gubbio 26 aprile 2013
Cgil alta Umbria via
G. di Vittorio Città di Castello 075/8557215