mercoledì 13 marzo 2013

Comunicato stampa FIOM


  Mentre i nuovi, tanti e vecchi  politici da poco eletti o rieletti stanno litigando per formare il nuovo governo, c’è chi deve fare i conti con la quotidianità e mentre comunque vada per molti di quei signori eletti la vita cambierà e in meglio,   per i cittadini comuni che in questi anni hanno subito un peggioramento significativo del loro tenore di vita, che sono ansiosi di vedere un cambiamento di rotta da parte del nuovo e futuro governo, ogni giorno diventa sempre più una lotta alla sopravvivenza.


Tra questi oggi è il turno dei lavoratori della J.P. industries. Sono infatti 2 mesi e mezzo che non percepiscono la cassa integrazione a causa della mancanza di firme sul decreto, e come iscritti alla FIOM –CGIL siamo preoccupati, primo perché i lavoratori stanno entrando in fibrillazione per il ritardo sul versamento della cassa integrazione, secondo: questo stallo per la formazione del governo di certo non aiuta a risolvere le necessità dei lavoratori, terzo: non vorremmo che le modifiche sulla cassa integrazione introdotte dalla FORNERO portasse un ritardo di 6 mesi prima di elargirla .

Chiediamo quindi di dare uno stop alla chiacchiere, l’ITALIA e gli ITALIANI hanno bisogno di fatti e sulla fascia APPENNINICA UMBRA ne necessitano molti come l’applicazione dell’ormai famigerato accordo di programma, che a nostro giudizio ha la necessità di rivedere l’intero impianto e questo lo può fare solo il governo in collaborazione con le regioni, includendo nella discussione  le associazioni del territorio e le organizzazioni sindacali.  

Inoltre, dalle ceneri della ex A. MERLONI è nata una nuova società molto ridimensionata rispetto al passato ma ha messo in libro paga 700 ex dipendenti che nel panorama attuale nazionale crediamo che non siano pochi, anzi tutt'altro, ma vediamo che trova molte difficoltà a dare continuità produttiva. Una delle cause di questo freno è  dovuta sicuramente dalla denuncia fatta da un pool di banche , che oltre chiedere i soldi spettanti dalla passata gestione, non intervengono a sostegno di questa nuova società e tutti sappiamo cosa significa questa mancanza di collaborazione.

Infine, a tal proposito e salvo imprevisti dell’ultima ora, nel mese di maggio è stata fissata la data per la sentenza presso il tribunale di ANCONA, crediamo quindi necessario attivarsi per far capire e sostenere le ragioni per la quale questa nuova azienda non può chiudere, e facciamo un  appello a tutti i soggetti interessati al rilancio del territorio, partendo dagli amministratori nazionali che su questo caso, a nostro giudizio sono molto latitanti.

Il comitato degli iscritti FIOM-CIGIL.

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