venerdì 26 aprile 2013

Iscritti FIOM: serve la "zona franca"



    In questa fase dove l'incertezza e le preoccupazioni regnano incontrastate, gli iscritti della FIOM-CGIL della J.P. Industries e della ex Antonio Merloni continuano a sostenere tutta il loro disappunto rispetto allo stato delle cose. Pertanto, nel constatare lo stallo della situazione inerente la vertenza Merloni, a questo punto chiediamo l'istituzione della “zona franca”, che certo non deve essere intesa solo come sostegno alla vertenza ma a tutto il territorio della fascia appenninica umbra, dove l'utilizzo dei fondi dell'accordo di programma e l'abbattimento delle tasse per le aziende, con un impegno maggiore nei confronti di chi assume, per noi appare come ultima ratio per rilanciare occupazione ed economia.
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    Inoltre, visto lo sforzo che sta sostenendo la J.P. - azienda che ha rilevato la ex-Antonio Merloni - crediamo che sia necessario un maggior impegno sia da parte del soggetto interessato che delle istituzioni, comprese le organizzazioni sindacali. Sono trascorsi 17 mesi da quando la nuova società ha rilevato la vecchia struttura e ci sono ancora molti lati oscuri su cui far chiarezza tra cui, in primis, la sentenza del 23 maggio, quando il tribunale di Ancona sarà chiamato a decidere sulla legittimità della compravendita e le difficoltà ad accedere ai finanziamenti da parte di chi oggi, anche in presenza di una forte fase di recessione, ha deciso di investire e colloca in libro paga 700 dipendenti.

    Notiamo infine che, nelle poche giornate lavorative nelle quali nel corso di questi 17 mesi sono stati impegnati i lavoratori, persistono forti carenze organizzative dovuti a vari fattori; riteniamo pertanto fondamentale e non più rimandabile, la nomina della RSU e della RSL allo scopo di aprire un confronto interno all'azienda e contribuire costruttivamente alla crescita e allo sviluppo.


Iscritti FIOM fascia appenninica

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