giovedì 21 luglio 2011

Gruppo iraniano: verso la restituzione della caparra?

"Si rincorrono notizie di stampa secondo cui i Commissari Straordinari dell'Antonio Merloni avrebbero restituito la caparra di due milioni all'iraniana Mmd. Può sembrare l'esito scontato di una fase di trattativa riservata che avesse gia' al suo avvio margini ristretti e criticita' rilevanti. Cio' che risulta inaccettabile e' che, ancora una volta, un ennesimo, delicato passaggio di questa vertenza debba apprendersi tramite stampa, circondato e rincorso dalle versioni piu' contrastanti'. E' quanto si legge in un comunicato della Cgil umbra sulla questione Antonio Merloni....


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mercoledì 13 luglio 2011

Marini: «Per la Merloni deve muoversi Berlusconi»

Catiuscia Marini Presidente regione Umbria
Va assolutamente rilanciata, e con forza, la dimensione nazionale della vertenza Merloni, oggi unica in Italia ad essere rimasta ancora irrisolta. Per dimensione di lavoratori e territori coinvolti, infatti, questa è una vertenza che non può non vedere impegnati i livelli nazionali di Governo, organizzazione di impresa e dei lavoratori.

La strategia che le due Regioni devono mettere in atto è rilanciare la dimensione nazionale della vertenza Merloni e chiedere al Governo di dare piena attuazione all’accordo di programma sottoscritto nel 2010, con una dotazione finanziaria di oltre 60 milioni di euro.

Non esiste alcun piano ‘a’ o ‘b’per questa vertenza, ma solo ed esclusivamente l’interesse delle due Regioni affinché si salvaguardi la presenza in questa area di un fondamentale sito industriale manifatturiero, e con esso l’economia e l’occupazione per migliaia di lavoratori, sia diretti che dell’indotto. È su questo che chiediamo al Governo di riattivare il tavolo nazionale che da troppo tempo non viene più presieduto da rappresentanti del Governo.

Per noi  è stato sempre chiaro come, di fronte ad una vertenza che ha una portata così vasta ed ampia, non può che esserci innanzitutto un impegno delle istituzioni a livello nazionale. È in gioco, infatti, l’economia di un intero territorio. E sbaglieremmo se consentissimo di far ricadere il peso della vertenza nel limitato spazio dei territori coinvolti, riducendone così la sua oggettiva valenza nazionale. Probabilmente non chiederebbe altro questo Governo che ‘territorializzare’ la vertenza, evitando così di fare la sua parte come formalmente si è invece impegnato a fare.

Da quando abbiamo firmato l’accordo di programma, mettendoci come Regioni risorse concrete, circa 20 milioni di euro tra Umbria e Marche, abbiamo sempre affermato che interesse irrinunciabile era quello di offrire per questa area la realizzazione di progetti industriali con partner seri ed affidabili che dessero precise garanzie rispetto alle loro strategie industriali. Ora siamo anche disponibili ad aggiornare il contenuto dell’accordo di programma, purché il Governo dia risposte adeguate e garanzie circa le risorse che pure in questo atto il Governo si è formalmente impegnato a mettere a disposizione. Siamo decisi a fare ancor più della nostra parte, per favorire questa ipotesi di lavoro, mettendo a disposizione anche le nostre agenzie regionali per la promozione dello sviluppo industriale. Insomma, siamo disponibili a mettere in atto tutte le azioni di politica industriale e di politiche per il lavoro capaci di sostenere ed affiancare operazioni industriali che vadano nella direzione che abbiamo sempre indicato.

Quanto all’azione dei Commissari per l’amministrazione straordinaria devo purtroppo constatare che sin qui essi si sono limitati alla gestione dell’ordinario, senza aver svolto una adeguata azione di ricerca di soggetti che fossero in grado di garantire prospettive industriali per l’azienda. 

Continueremo a lavorare avendo comunque sempre bene in mente quale è l’obiettivo finale che tutti vogliamo perseguire: salvaguardare questa importante presenza per le nostre due regioni dell’industria manifatturiera e del posto di lavoro di migliaia e migliaia di lavoratori.
*Intervento all’iniziativa organizzata dalla Cgil a Fabriano

fonte della notizia: link

lunedì 11 luglio 2011

Merloni: Umbria e Marche unite per riaccendere i riflettori.


Partire dalla vertenza Merloni, la cui gravità è descritta dai numeri che la caratterizzano, con 2.300 lavoratori diretti coinvolti e almeno altrettanti nell’indotto, per avviare poi un ragionamento più ampio sul futuro delle aree interne di Umbria e Marche. Insomma, “giocare in attacco e non in difesa”: è questo il senso dell’iniziativa che la Cgil dell’Umbria, la Cgil delle Marche e la Cgil nazionale intendono mettere in campo, a partire da mercoledì 13 luglio quando a Fabriano si terrà una prima iniziativa dal titolo “Crisi industriale e prospettive di sviluppo per le aree interne umbro-marchigiane”.
Un appuntamento di grande importanza, come hanno spiegato stamattina nel corso di una conferenza stampa tenuta presso la Cgil di Perugia, il segretario generale della Cgil delle Marche Gianni Venturi e il suo omologo dell’Umbria, Mario Bravi. Importante perché – hanno detto i due segretari – è necessario rompere “il silenzio assordante” che da troppo tempo si è creato intorno a questa vertenza, la più pesante, come ha sottolineato Mario Bravi, tra quelle aperte oggi nel nostro Paese.
La situazione infatti è arrivata ad un punto cruciale. In questi giorni scadono i termini della trattativa riservata tra i commissari e i due soggetti che hanno presentato le offerte di acquisto, i cinesi della “Nanchang Zerowatt” e gli iraniani della “Mmd”. Ma le speranze che la trattativa possa concludersi in maniera positiva sono ridotte al lumicino. “Non possiamo dire con certezza che la partita sia chiusa – ha spiegato Gianni Venturi – ma certamente i timori di un nulla di fatto sono molto forti e il pessimismo è il sentimento prevalente”.
E allora, se è doveroso lavorare fino all’ultimo momento per una soluzione che salvaguardi l’interno perimetro industriale, è altrettanto fondamentale cominciare a percorrere concretamente la strada dell’accordo di programma. In questo senso, la Cgil chiede in primo luogo che il Governo nazionale si faccia carico della vertenza, “cosa che finora – ha osservato Mario Bravi – è mancata del tutto, se si esclude il tour elettorale del ministro Romani in Umbria in occasione delle amministrative”. La Cgil insiste molto quindi sulla necessità di aprire un tavolo di confronto presso la Presidenza del Consiglio, perché solo così, hanno spiegato Bravi e Spacca, si garantirebbe un impegno diretto del Governo ai suoi massimi livelli.
Ma un “salto di qualità” nell’iniziativa istituzionale deve venire, secondo il sindacato, anche dalle due Regioni. “Ringraziamo i presidenti Marini e Spacca per l’impegno sinora profuso e per la disponibilità a partecipare alla nostra iniziativa del 13, ma chiediamo anche a loro di cambiare passo – ha detto Gianni Venturi – Per dare prospettive di sviluppo a queste aree, infatti, è fondamentale arrivare ad una risposta positiva sulla vertenza Merloni – ha precisato Spacca – ma al tempo stesso è necessario porsi il problema di come si introducono elementi di diversificazione, di come si intrecciano le produzioni e le filiere e di come si indirizzano le sempre più scarse risorse disponibili (in particolare quelle derivanti dai finanziamenti europei, visto che nel 2013 ci sarà la riprogrammazione dei fondi)”. “Naturalmente poi – ha aggiunto Mario Bravi – ci aspettiamo che anche gli imprenditori e in particolare la Confindustria facciano la loro parte, mettendo sul piatto progetti e investimenti, cosa che finora non abbiamo visto”.
Ecco allora che l’iniziativa del 13 luglio diventa un possibile punto di partenza di un percorso di collaborazione e progettazione interregionale più ampio, che indichi quali sono per l’Umbria e per le Marche i possibili indirizzi di sviluppo futuro. Un ragionamento che, in futuro, potrebbe essere esteso anche a tutta “l’Italia mediana” e in questo senso sta lavorando la Cgil nazionale che già nel mese di settembre ha in cantiere un’altra iniziativa allargata a Lazio e Toscana.

Il programma dell’iniziativa di mercoledì 13 luglio a Fabriano

Ore 9,30 Oratorio della Carità

Presiede
  • Lino Zingaretti (segretario della Camera del Lavoro di Fabriano)
Intervengono:
  • Gianni Venturi (segretario generale CGIL Marche)
  • Mario Bravi (segretario generale CGIL Umbria)
  • Roberto Sorci (sindaco di Fabriano)
  • Gianfranco Chiacchieroni (presidente commisione Attività produttive Regione Umbria)
  • Hedi Khirat (delegato “VIC” Gualdo Tadino)
  • Claudia Mariani (delegata “A. Merloni” Fabriano)
  • Enzo Giancarli (presidente commisione Attività produttive Regione Marche)
  • GianMario Spacca (presidente Regione Marche)
  • Catiuscia Marini (presidente Regione Umbria)
Conclude
  • Vincenzo Scudiere (Segretario nazionale CGIL)

venerdì 8 luglio 2011

Sbarra:Disponibilità a "piano B" ma il bianco resta priorità.

Il segretario regionale cisl Ulderico Sbarra.

Perugia   "Ormai, sulla vertenza della A. Merloni servono solo il coraggio della trasparenza e una grande operazione verita"'. A dichiararlo sono il segretario della Cisl Umbria Ulderico Sbarra e il segretario regionale Fim Adolfo Pierotti.

"Troppe sono le chiacchiere e le informazioni in liberta' - hanno spiegato i due segretari - gli interventi di tutte le parti in causa e anche degli intrusi, che si sentono in dovere di dire la loro su una vertenza cosi' difficile e complessa". La Cisl, nell'ultima riunione svolta, unitariamente alla presenza dell'assessore regionale allo sviluppo industriale Gianluca Rossi e ai sindaci del territorio ha chiesto due cose precise: la realizzazione di condizioni per condurre la vertenza ad un tavolo nazionale con la presenza di tutti i soggetti titolari della rappresentanza, dove vengano esplorate fino in fondo le proposte concrete finora giunte e, in quella sede, si definisca una volta per tutte la credibilita' o meno delle proposte in campo.

"Nel contempo - e' stato sottolineato da Sbarra e Pierotti - abbiamo dato la disponibilita', attraverso l'assessorato umbro, ad esplorare la consistenza del cosiddetto 'Piano B', quello legato all'Accordo di programma". Gli oltre duemila lavoratori diretti interessati dai siti umbro e marchigiano, e tutti gli altri dell'indotto devono essere considerati con rispetto. "Per questo - hanno precisato - pensiamo che non sia piu' possibile rinunciare ad un trasparente e definitivo elemento di chiarezza che conduca alla valutazione reale delle proposte in campo.

La riservatezza ormai sembra davvero una gabbia da cui uscire, un lusso che non ci possiamo piu' permettere. Per questo chiediamo e ci opereremo affinche' la vicenda venga messa in totale trasparenza e sia verificato fino in fondo il ruolo e la disponibilita' delle parti in causa. Rimaniamo altresi' convinti che la produzione di elettrodomestici sia ancora possibile, che il mercato possa assorbire ancora un numero importante di pezzi, seppur ridotti, rispetto alla produzione pre crisi e ammodernati nel designer e nella propria tecnologia.

Siamo convinti, quindi, che solo la produzione di elettrodomestici, quindi uno zoccolo duro in continuita', possa evitare lo spezzatino che invece sarebbe prevedibile con il solo ricorso al 'Piano B"'.

"Per noi - concludono - produrre ancora elettrodomestici innovativi e dotati di tecnologie avanzate nei siti della A. Merloni e' ancora possibile, ma tale disponibilita' passa ormai inevitabilmente per un atto di chiarezza e di trasparenza che chiama in causa tutte le parti interessate e ne misura concretamente l'impegno, la disponibilita' e la consistenza. Soltanto dopo aver verificato tutto cio' sara' possibile fare nuove valutazioni rispetto al futuro della produzione e dei lavoratori impiegati".

fonte della notizia: link

La lettera dell'assessore Rossi al ministro Romani.

L'assessore Rossi.
Gianluca Rossi, assessore regionale allo sviluppo economico, così come deciso nell'ultimo incontro tra regione, istituzioni e sindacati, svoltosi a Perugia il 30 di giugno, ha inviato una lettera al ministro dello sviluppo economico Paolo Romani, allo scopo di chiedere un incontro per discutere degli sviluppi della vertenza Merloni.

Nella lettera, l'assessore, ricorda che la vicenda Merloni, rappresenta la maggior crisi industriale nel panorama italiano , e che l'incertezza che si è determinata a seguito della chiusura della procedura di acquisizione di offerte vincolanti, produce nel territorio allarme ed apprensione, nella consapevolezza che una mancata soluzione della vicenda, comporterebbe un indebolimento significativo dell'apparato produttivo delle regioni coinvolte.


L'assessore Rossi pertanto, chiede anche a nome delle istituzioni locali e di tutte le organizzazioni sindacali e di categoria, un incontro che dia certezze sullo stato della procedura e individui, anche alla luce delle previsioni dell'accordo di programma, un percorso in grado di dare una positiva soluzione alla vicenda.

mercoledì 6 luglio 2011

Programma per il mese di luglio.

Si comunica il programma per il mese di luglio. Parte del personale dei reparti a monte è già rientrato per preparare i pezzi necessari ai montaggi finali.

Questa volta le catene di montaggio ricominceranno la produzione a scaglioni e nello specifico:


  • Linea 2: da martedì 19 a venerdì 22.
  • Linea 3: da martedì 19 a venerdì 22.
  • Linea 5: da mercoledì 13 a venerdì 22.
  • Lavastoviglie: da mercoledì 13 a venerdì 15.