lunedì 5 luglio 2010

Comunicato stampa delle RSU Aziendali FIM-FIOM-UILM

          In questi giorni dove il caldo e l’afa la sta facendo da padrone, anche la temperatura della RSU (Rappresentanza Sindacale Unitaria) della ex Antonio Merloni,  sta decisamente salendo in quanto dopo aver ricevuto l’invito e partecipato ad un importante incontro indetto dal presidente della regione Marche, presso gli uffici di Fabriano, dove erano presenti, tra gli altri, le istituzioni a vari livelli di Umbria e Marche, i commissari straordinari, le OOSS e le confederazioni rappresentative del mondo del lavoro, abbiamo appreso di nuovi sviluppi in merito alla vertenza Merloni.

         Dalla riunione, emergeva un dato significativo, ovvero l’interesse di un gruppo italiano a rilevare l’intero perimetro dell’azienda che in fase successiva, avrebbe avuto un seguito con un ulteriore passaggio da parte dei presidenti di regione Umbria e Marche presso l’ufficio del ministro del lavoro sen. Maurizio Sacconi.

         I rappresentati delle RSU, se pur scettici, di fronte a questa nuova opportunità, ritenevano utile darne il massimo risalto, tuttavia trascorsi oltre venti giorni, non è trapelato nulla dalla discussione svoltasi a Roma.

         Pertanto, considerando tutta la drammaticità della vertenza Merloni, ci sentiamo “traditi ed abbandonati” e notiamo una mancanza di rispetto verso le lavoratrici ed i lavoratori di un intero territorio, dove la  presenza di un accordo di programma  garantisce, tra mille difficoltà, la cassa integrazione, che per i lavoratori è vista come un’elemosina e che per tanti cittadini siamo come parassiti della società.

         Noi in un scenario come quello attuale, dove tutto viene messo in discussione, senza avere alternative concrete, ci sentiamo come una barca alla deriva. Diciamo quindi basta a false speranze, sono anni che centinaia di lavoratori sono costretti ad arrangiarsi ed a speculare su genitori e nonni (veri ammortizzatori sociali) per tirare avanti, non abbiamo mai detto, ma visti i fatti ci sentiamo lavoratori di serie b o forse peggio.

         Invitiamo quindi le istituzioni regionali umbre ed in particolar modo il presidente della regione Catiuscia Marini e l’assessore allo sviluppo economico Gianluca Rossi, a seguire con più attenzione e maggior presenza la vertenza Merloni, ci indigna vedere un comportamento diverso rispetto ad altre aree di crisi, visto che la Merloni ha un impatto sociale notevolmente superiore nel panorama umbro.

         Pertanto le RSU invieranno in questi giorni una lettera al presidente e all’assessore per chiarire quanto è emerso nell’incontro di Roma e soprattutto come le istituzioni umbre intendono muoversi per dare il loro contributo per salvare i posti di lavoro in un territorio fortemente degradato ed impoverito.

1 commento:

  1. Non solo la Antonio Merloni e gli interessati, ma tutti gli abitanti dovrebbero essere sensibile ad un depauperamento economico di un territorio di cui la Antonio Merloni non è altro che l'inizio dell'Icesberg crisi! enrico rondelli

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